Scopello e Riserva dello Zingaro
Scopello è una frazione del comune di Castellammare del Golfo di circa 80 abitanti, in provincia di Trapani, che dista 10 chilometri dal capoluogo. La sua fama è legata ai suoi faraglioni, che si ergono su un mare di vero incanto. È anzi molto probabile che da essi il centro abbia tratto il suo nome, poiché scopulus in latino significa appunto “roccia, scoglio”.
Nelle vicinanze sorge anche una tonnara, che si erge non lontano da due vecchie torri, di cui una risalente al Duecento in stato di rovina, l’altra al XVI secolo. Ad esse si aggiunge una terza torre, la quale sovrasta sia il borgo che la tonnara, ed è stata costruita nel Seicento.
Nei pressi sorge la Riserva Naturale Orientata del Parco dello Zingaro. Istituita ufficialmente nel 1981, la Riserva abbraccia 7 chilometri di costa e interessa circa 1700 ettari di natura incontaminata. Naturalmente sono ricchissime la sua flora e la sua fauna, che ha in numerose specie di volatili il suo punto forte. La vegetazione ha conservato parte del suo originario connotato mediterraneo, e un esempio tipico dei vegetali indigeni è rappresentato dalla celebre palma nana che costella questo tratto di costa. I visitatori possono avventurarsi nella Riserva percorrendo diversi sentieri, il principale dei quali collega l’ingresso di Scopello a quello di San Vito Lo Capo e richiede circa due ore per essere percorso.
Una passeggiata in questo angolo di Sicilia consente dunque di entrare a contatto con una natura davvero incontaminata, dove è ancora possibile cogliere l’antico aspetto rurale della regione attraverso una serie di caseggiati che sorgono sparsi qui e là nel territorio, insieme ad un Museo locale che spiega le vecchie tradizioni contadine e si accompagna ad un secondo museo dedicato invece alle attività marinare. Tutta una serie di piccole località e cale non mancheranno di affascinare chi percorre questi sentieri che hanno in Scopello il loro punto di avvio.
L’antico centro di Scopello sorgeva inizialmente intorno ad un baglio, termine derivato dall’arabo che significa propriamente “cortile”. Esso è espressione di un antico modo di concepire la colonizzazione del territorio attraverso la presenza di casolari e feudi che rimandano all’autentica vocazione agricola, oltre che marinara, di questi luoghi. Questa affascinante frazione di Castellammare del Golfo costituisce di per sé un richiamo dell’intero comune, altrettanto ricco di storia e tradizioni.
Scopello, bisogna poi aggiungere, sorge su una rupe rossa che guarda ad oriente, verso lo splendido Golfo, e già Federico III di Borbone aveva colto la peculiarità di questo centro eleggendolo a riserva reale di caccia. Oggi possiamo idealmente ricercare l’origine di una frazione dalla memoria antica proprio in quel baglio di cui si parlava sopra: esso rimanda a vecchi contadini, e case coloniche e un abbeveratoio di pietra tuttora visibile, muto nella sua effigie, ma capace di riportare ad un tempo passato mai del tutto morto, ma sempre vivo in un angolo di Sicilia e di mare, dove la tutela dell’ambiente è un punto di forza e di cultura.
