San Vito Lo capo
Il mare di San Vito Lo Capo in Sicilia è qualcosa che incanta e anche i fondali possono essere scoperti con immersioni ad acque basse, per chi è appassionato di diving.
La spiaggia cittadina di San Vito Lo Capo è lunga circa 2 km e molto ampia, a tratti attrezzata con stabilimenti. Nei punti di maggiore estensione arriva fino a 70 metri. La sabbia si distingue per il suo colore candido, che riflette ampiamente i raggi del sole rendendola dorata e dal fascino caraibico.
Una vacanza a San Vito è quella ideale per le famiglie con bambini, per gruppi di amici o semplicemente per chi ha voglia di godersi uno dei luoghi più belli di tutto il Mediterraneo.
Un lungo mare abbellito da palme affianca la spiaggia che la sera si trasforma in una rilassante passeggiata.
La foto da cartolina che ritrae spesso la spiaggia di San Vito è quella con lo sfondo del monte Monaco, un massiccio roccioso che offre uno skyline inconfondibile.
Dal lato opposto invece la costa di San Vito Lo Capo si caratterizza per il suo faro che raggiunge l’altezza di 40 metri in corrispondenza di Capo San Vito.
Un’altra spiaggia a San Vito molto rinomata e naturalisticamente spettacolare, è la Baia di Santa Margherita dal nome dell’omonima icona che si trova nelle vicinanze.
E’ una delle spiagge con accesso anche per i disabili con scivoli, che possono circolare con l’auto anche nella zona a traffico limitato, mentre tutti gli altri turisti ci arrivano con il bus navetta che ha una frequenza ogni 10 minuti.
La baia si contraddistingue per il continuo susseguirsi di calette riparate dalla roccia, che formano un paesaggio davvero incantevole.
Il Centro Storico
Durante la vacanza a San Vito non si può mancare di visitare il centro storico e soprattutto la Chiesa Madre, dedicata al santo protettore della cittadina, appunto San Vito martire.
Al suo interno sono conservate alcune reliquie del santo molto amato da tutta la popolazione perché dispensatore di miracoli.
Se si osserva bene la Chiesa ci si accorge che ha le fattezze di una vera e propria fortezza, in quanto in origine era destinata a difendere i fedeli cristiani che qui arrivavano in pellegrinaggio proprio per omaggiare il santo.
La costruzione fu eretta nel 300 ad opera dei Saraceni, feroci pirati e persecutori dei cristiani e, quando l’edificio divenne un luogo di culto, nemmeno loro osarono più violarlo.
Per questo motivo i fedeli al suo interno si sentivano al sicuro e potevano professare il loro credo.
La Chiesa Madre ha subito nei secoli diversi rifacimenti e al suo interno si può ammirare un prestigioso altare in marmo, un crocifisso e delle decorazioni pittoriche raffinate. La facciata è in pietra, completamente spoglia, fatta eccezione per il rosone al di sopra del portone e di alcune feritoie in stile normanno.
La storia di San Vito e le sue origini antichissime che vengono fatte risalire al periodo mesolitico, sono comunque legate al santo e al via vai dei pellegrini che favorirono anche lo sviluppo dei commerci via mare e dell’agricoltura. Il primo nucleo abitativo del ‘700 nacque proprio intorno alla Chiesa, a seguito dello stabilirsi di gente che ospitava i pellegrini.
La Tonnara del Secco
San Vito Lo Capo è innegabilmente una cittadina a vocazione marinara e lo prova il sito che un tempo fu la Tonnara del Secco.
Un complesso in mattoni secchi giallastri e arsi dal sole che rappresenta ciò che rimane di quella che un tempo fu la principale attività degli abitanti: la pesca del tonno, un pesce che abbondava soprattutto primavera.
La Tonnara cessò l’attività ormai nel lontano 1969, ma rimase come testimonianza storica e conserva ancora oggi un fascino intramontabile delle cose antiche, tradizionali e che raccontano avventure per i mari antistanti, dove le reti erano sempre cariche.
Ancora oggi non è difficile trovare qualche vecchio pescatore che narra le storie del mare di San Vito, di come avveniva la cruenta mattanza, della lavorazione del tonno e dell’atmosfera che regnava.
La pratica della lavorazione del tonno è comunque molto più antica di quanto si pensi. Nelle vicinanze della Tonnara ancora oggi ci sono i resti di vasche dove trattavano il pesce, provviste di canali di scolo che risalgono al IV secolo a.C. e sono in coccio pesto. Il sito è cosi suggestivo e le sue acque tanto cristalline che è stato scelto tra le location per il film premio Oscar “Cefalonia”.